Ariondassa – Campagne grame
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Description
Third chapter of the discography of this great Piedmontese folk band. Along the years, their sound became a sort of visit card of their Region, unique and unmistakable. But this Compact presents some nice surprises, because of the new original repertoire and the refined arrangements.
Track Listing:
1. Piva e Ghironda ’d Tani di Ribelli – 2:59 2. Ën Custa Villa… - 3:21 3 La Guerriera / Mirakuleus – 5:57 4. Scottish dël Frè, dël Ciaplè e dël Soclàt – 4:18 5. Il Disertore – 5:48 6. Il Mòro Sarasin – 5:31 7. Ombre – 2:55 8. La Pastora e il Lupo – 5:44 9. La Ragazza Assassinata / ‘t Kliekske March – 5:14 10. Bel Uzelin l'era sü la Rama – 3:46 11 Tentazione / Giga di Milwaukee, per Bobby – 3:48
Personnel:
Emanuela Bellis (hurdy-gurdy) , Lorenzo "Lampo" Bojoli (bagpipe, catalan oboe, soprano sax, recorders, diatonic clarinet, eggs, ocarina) , Sonia Cestonaro (oboe, diatonic harp, recorders, catalan oboe, ocarina) , Rinaldo "Genio" Doro (three-rows melodeons, harmonium, nyckelharpa) , Vincenzo "Chacho" Marchelli (lead vocals, percussion) , Andrea Peasso (double bass, backing vocals) , Aldo Mella (snare drum, bass drum, gourds, tambourine, metal shakers) , Maurizio Verna (10-strings nylon classic guitar)
Linernotes:
Terzo capitolo dell’avventura discografica dell’Ariondassa. Tra un concerto e l’altro, i nostri sono riusciti a confezionare un disco elegante, brioso, finemente arrangiato e con un repertorio di grandissimo interesse. Rispetto al passato l’impasto sonoro dell’ensemble si è fatto ancora più maturo e ha ormai acquisito tratti che lo rendono unico e inconfondibile.
IL DISCO
Una volta i nostri vecchi dicevano che, quando i raccolti andavano male o la tempesta rovinava tutto il seminato, erano tempi di “campagne grame”. E dicevano anche che “la terra è bassa”, difficile da lavorare e massacrante per la fatica sopportata. Ma le “campagne grame” pare che non abbandonino l’uomo moderno: crisi a livello mondiale, guerre per l’ acqua o il petrolio, mafie internazionali, ingordigia economica, pressapochismo e indolenza... pare che questo mondo sia destinato alle più terribili conseguenze, se non ci si ferma in tempo e si torna ad uno stile di vita più lento e consapevole della priorità di un uso oculato delle risorse naturali.
In mezzo a tutto ciò, cosa può fare l’Ariondassa? Quello che sappiamo fare meglio: cantare e suonare la musica del nostro paese, della nostra terra. Non vogliamo fare un museo delle “Belle Cose Andate Perdute” (e forse mai esistite!), ma continuare ad essere un gruppo di ricerca e riproposta della Musica della Gente. Sono solo Canti e Musiche... ma che forza ha un Canto sulla bocca della Gente! Sogni, lacrime, speranze, illusioni, amori perduti o ritrovati... tutto questo nel Canto Popolare e tutto questo dedicato a voi... per cantare con noi e superare queste “campagne grame”... Grazie!
Ariondassa
I BRANI
- Piva e Ghironda ’d Tani di Ribelli (Giovanni Rapetti – Rinaldo Doro)
- Ën Custa Villa… (trad.)
- La Guerriera (trad) / Mirakuleus (Stefaan Timmermans)
- Scottish dël Frè, dël Ciaplè e dël Soclàt (Rinaldo Doro)
- Il Disertore (trad.)
- Il Mòro Sarasin (trad.)
- Ombre (Nino Costa – Rinaldo Doro)
- La Pastora e il Lupo (trad.)
- La Ragazza Assassinata (trad.) / ‘t Kliekske March (trad. – Herman Dewit)
- Bel Uzelin l'era sü la Rama (trad.)
- Tentazione (trad.) / Giga di Milwaukee, per Bobby (Rinaldo Doro)
IL GRUPPO
L'"Ariondassa" (il significato del nome è un gioco di parole tra la Rionda, l'Ariondela e...) nasce nel 1998 dall'unione di quattro musicisti "storici" del folk Piemontese: Vincenzo "Chacho" Marchelli, Lorenzo "Lampo" Bojoli, Rinaldo Doro e Simone Boglia. I gruppi di appartenenza (Tre Martelli, La Ciapa Rusa, Ombra Gaja...) dei componenti sono stati tra i migliori interpreti della tradizione e del cosiddetto "folk - revival", sia per il livello divulgativo che per la qualità della ricerca "sul campo".
Ariondassa ripropone, con il suo stile popolare e semplice, le melodie e i canti che hanno segnato il tempo e le stagioni della "Civiltà Contadina": l'amore, il lavoro, l'emigrazione, la guerra, l'epopea dei cantastorie e dei musicisti ambulanti... In maniera omogenea, i suoni degli strumenti popolari come la ghironda, l' organetto, il piffero e le cornamuse vengono miscelati alle straordinarie capacità interpretative di "Chacho" Marchelli, autentico "portatore sano" della tradizione del canto popolare Piemontese. Altri strumenti "poveri", di recupero quotidiano come le "Ravi" (semplici zucchette essiccate e suonate come un "kazoo"), le "Tachenettès" (ossa di mucca o di maiale percosse tra loro) o la "Fruja" (sonaglio di legno e metallo) vengono usati per dimostrare come la Cultura della Gente dei campi, delle vigne e delle fabbriche si ingegnasse alla produzione di oggetti sonori con le poche cose che aveva a disposizione.
Oltre alla personale ricerca svolta nella tradizione Piemontese, Ariondassa si avvale anche della collaborazione del "Centro Etnologico Canavesano" (C.E.C., con sede a Bajo Dora , TO) e del suo fondatore Amerigo Vigliermo: le oramai quarantennali ricerche del "Coro Bajolese" forniscono ampio materiale su cui lavorare per fare riproposta e far tornare alla Gente ciò che è suo; particolare attenzione viene inoltre posta alle opere di grandi collettori del secolo scorso come Costantino Nigra e Leone Sinigaglia.
Ariondassa, nei suoi otto anni di attività, ha tenuto numerosi concerti sia in Italia che all'estero (Svizzera, Francia, Germania, Belgio, Spagna, U.S.A.), ha partecipato a trasmissioni radiofoniche e televisive sia italiane che straniere (RAI 1, RAI 2, RAI 3, RSI, SDF...).
In questi ultimi anni, Ariondassa ha iniziato un lavoro di gemellaggio e scambio culturale con diversi gruppi stranieri: i catalani El Pont d' Arcalis (forse il più famoso gruppo di Catalunya, con i quali Ariondassa divide repertorio e amicizia, in un "Concerto Conjunto" e un CD inciso a Barcelona), le Kanta (trio vocale bretone - gallese, formato da Katell, Gladez e Brigitte Kloareg) e La Kinkerne (storico gruppo della Savoia, formato nei primissimi anni '70 da Jean - Marc Jacquer, il più grande ricercatore - custode della tradizione musicale delle Alpi). In procinto di creazione: un grande progetto discografico che riunisca i canti "epico - lirici" raccolti da Costantino Nigra in Piemonte a fine '800, comparati alle varie versioni degli stessi canti diffusi in tutta Europa, con le interpretazioni dei gruppi sopracitati. Un lungo lavoro ma necessario e essenziale per la vitalità attuale e moderna di questi canti: "prima che scenda il buio", come disse Luciano Gibelli.
Nel 2005 il gruppo ha pubblicato per Folk Club Ethnosuoni l’album “In cerca di grane” a cui fa seguito ora “Campagne grame”.
LA FORMAZIONE
- Vincenzo "Chacho" Marchelli: voce solista, organetto, fruja, "ravi"
- Lorenzo "Lampo" Bojoli: gralla, cornamusa, ocarine, clarinetto, flauti, percussioni, voce
- Rinaldo "Genio" Doro: organetti, fisarmonica, voce
- Emanuela Bellis: ghironda, tachenettès, organetto, voce
- Sonia Cestonaro: oboe, gralla, ciaramella, tarota, zufoli, ocarina, arpa diatonica, voce
- Andrea Peasso: contrabbasso, chitarra, voce